Studio di Psicoterapia Dr.ssa Giovanna Carnazza. Desio – Milano
….post fata resurgo…
Riabilitazione Psichiatrica Desio. Il piano emotivo della malattia psichica è fragile, forse la completa remissione non è possibile ma la nostra esperienza ci ha insegnato che tanti pass in avanti si possono fare e si può sperimentare una buona qualità di vita e di relazioni sociali.
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Ho lavorato, in qualità di supervisore e coordinatore, con un gruppo di psicologi e psicoterapeuti per oltre dieci anni nelle periferie milanesi su un progetto di riabilitazione psichiatrica finanziato da Regione Lombardia in collaborazione con Ospedale Niguarda Ca’ Granda.
Il progetto di Riabilitazione Psichiatrica Desio ha coinvolto tutti i CPS della città. Il mio gruppo, nello specifico, si è occupato di 4 CPS (i CPS sono presidi socio-sanitarii territoriali in cui si realizza la presa in carico delle persone che hanno problemi di salute mentale) particolarmente periferici e portatori di realtà multiproblematiche.
In un’ottica di recupero ci siamo preoccupati di tener fede ad alcuni capisaldi dei principi riabilitativi in riferimento a persone che vivono un disagio psichico ad altissima temperatura, rinforzato da una condizione abitativa relegata in periferie prive di stimoli e di reti di sostegno.
L’impegno primario mio e di tutto il Gruppo Riabilitazione Psichiatrica Desio da me coordinato, è stato quello di restituire alla società “persone” sommerse da un disagio che alla malattia psichica aggiunge sempre una lunga serie di concause, abbiamo cercato di allentare il carico famigliare e, in una prospettiva preventiva, esercitare un controllo su ricadute ed eventuali ospedalizzazioni.
I pazienti-persone a cui ci siamo rivolti nel corso del Progetto Riabilitazione Psichiatrica Desio hanno diagnosi e sintomatologie molto gravi, quasi sempre isolati e fuori contatto con il mondo circostante, non agganciati dalle strutture istituzionali; in una parola: alla deriva. È per questo che si è reso necessario il nostro intervento, non riuscendo le istituzioni ad entrare in contatto con questi pazienti “difficili”.
L’ obiettivo iniziale del Gruppo Riabilitazione Psichiatrica Desio è stato quello di aiutarli a reinserirsi nel tessuto sociale sfruttando le risorse del territorio.
Non abbiamo mai avuto una sede, una struttura, un luogo a cui fare riferimento; il nostro centro direzionale: la strada, i bar del quartiere, i luoghi pubblici di incontro; un impatto con un non-luogo, con una marginalità urbana che inghiotte e aliena.
Nel corso del nostro incarico come Gruppo Riabilitazione Psichiatrica Desio abbiamo sperimentato e messo in atto un modello multidisciplinare di intervento attivando in tutto il nostro gruppo di lavoro risorse professionali e umane: Pur mantenendo ognuno la propria specificità si è condiviso il medesimo approccio, si è appreso un linguaggio comune e comuni modalità di azione che ci hanno consentito di massimizzare l’intervento terapeutico.
Consapevoli delle difficoltà connesse ad un modo inedito di lavorare abbiamo attivato un processo sinergico tra noi i pazienti e il territorio, sfruttando le più varie competenze: psicologiche, psicoterapeutiche, psicoeducative ma mettendo in campo anche abilità di non stretta pertinenza psico-logica, esplorando variamente territori di risorse personali.
Non la guarigione ma la riparazione della soggettività ci ha guidati in questo cammino attivando una sorta di laboratorio a cielo aperto, un crogiolo di esperienze emotive, affettive, culturali, professionali ed etiche in cui è stato possibile stabilire un nuovo contratto terapeutico che rendesse tutti liberi di decidere e stabilire le modalità del proprio relazionarsi.
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Quella del Gruppo Riabilitazione Psichiatrica Desio è stata un’avventura professionale e umana che ci ha sorpreso di continuo, introducendo il codice dell’imprevisto nelle singole grammatiche pregresse in cui ciascuno tendeva a restare imbrigliato.
Abbiamo sperimentato, attraverso i luoghi impervi della periferia urbana, il ribaltamento di concetti quali guarigione, comportamenti disfunzionali, disadattivi applicati alla nostra pratica professionale.
Ci siamo chiesti: quanto di noi, in questo contesto, è disfunzionale?
Abbiamo spostato i confini tra noi e l’altro portando il margine al centro, rivisitando insieme agli abitatori del disagio assunti quali dignità, giudizio sociale, identità reciproche e rispetto.
Questo processo con forza centrifuga ci ha sbalzati nelle nostre periferie professionali, addossandoci il ruolo di “pazienti”: pazienti nel tempo, pazienti nel tollerare di non comprendere, pazienti nel riempire la propria e altrui periferia esistenziale di senso e di valore.
Tutto ciò oggi, al compimento del progetto Riabilitazione Psichiatrica Desio, cede a tutti noi un lascito di vitale rilevanza.
Pensieri, progetti, sogni e aneliti pervadono noi e le persone con cui abbiamo a lungo lavorato, sperimentiamo, tutti indistintamente, il desiderio di non lasciare che il vento dell’ “economy drive dell’anima” disperda anni di lavoro condiviso.
Ragioniamo e vagheggiamo progetti comuni, dove il ribaltamento del canone diffuso curante/paziente ci guidi in una vicenda che sia in grado di dare centralità all’assunto della trasformazione.
Dr.ssa Giovanna Carnazza – Responsabile di uno dei Gruppi che si sono occupati del Progetto Riabilitazione Psichiatrica Desio.