Studio di Psicoterapia Dr.ssa Giovanna Carnazza. Desio – Milano
Opero come Psicologo Gioco d’Azzardo Patologico Desio da molti anni. Ritengo che il GAP, ovvero gioco d’azzardo patologico, debba essere considerato alla stregua di altri tipi di dipendenze; quelle più classiche che conosciamo sono le dipendenze da sostanze, alcool, nicotina, cibo… ma vi sono anche dipendenze dette “comportamentali” come ad esempio la dipendenza da shopping, internet, videogiochi, lavoro, fitness e molte altre ancora.
La dipendenza dal gioco d’azzardo rientra nelle dipendenze del comportamento, molte persone si trovano intrappolate nelle maglie tentacolari del gioco d’azzardo senza riuscire a sottrarsi, pensando di poter smettere in qualsiasi momento ma di fatto ne diventano schiavi e molto spesso mettono a repentaglio rapporti con i famigliari, il lavoro e la loro condizione economica.
Come ho osservato in qualità di Psicologo Gioco d’Azzardo Patologico Desio, tutto ciò è stato, negli ultimi anni, favorito dall’aumento del facile accesso alle svariate occasioni che si presentano per giocare: lotto, lotterie, totocalcio, gratta e vinci, bingo, corse, video poker, slot-machine, scommesse clandestine, ecc. Inoltre la situazione è divenuta ulteriormente complessa poiché dal cellulare è possibile accedere a tornei e poker on line, con disponibilità immediata, difficile da controllare perché totalmente priva di filtri.
Come evidenziato nel lavoro con i pazienti presso il mio Centro Psicologo Gioco d’Azzardo Patologico Desio, si parla di patologia quando è presente una difficoltà ad interrompere il gioco e si entra in una spirale da cui non si riesce più ad uscire; i tentativi per limitare il gioco, o addirittura smettere, sono stati tanti ma sempre senza risultati.
Quando si perde si tenta sempre un’altra volta.
E quando si tenta di ridurre l’accesso al gioco si percepisce un estremo disagio che rende fortemente irritabili. Il bisogno di denaro diventa sempre maggiore, si ricorre ad amici e parenti e si utilizzano infiniti espedienti, tra cui il mentire sempre più spesso, per procurarselo, creando così rapporti tesi e conflittuali con la propria cerchia.
A volte le relazioni si deteriorano a tal punto che i legami più importanti ne sono compromessi; anche i rapporti di lavoro possono essere intaccati.
I pensieri diventano tormentosamente fissati su un unico argomento: il gioco, come recuperare le perdite, quali strategie adottare, dove trovare nuovo denaro ecc.
La dipendenza da gioco è ormai considerata – come evidenziato dagli studi condotti presso il Centro Psicologo Gioco d’Azzardo Patologico Desio – a tutti gli effetti una malattia e come tale si è rilevato che vi sono tutti gli effetti misurabili nelle strutture cerebrali.
Per molto tempo le dipendenze non sono state considerate dal punto di vista psichiatrico.
La ricaduta è enorme, ogni giocatore coinvolge molte persone intorno a sé.
La teoria seguita dal Centro Psicologo Gioco d’Azzardo Patologico Desio postula un’integrazione tra fattori biologici, ereditarietà, personalità, ambiente.
Psicologo Gioco d'Azzardo Patologico Desio. Quante e quali tipologie di giocatori d'azzardo esistono? È stata formulata una suddivisione in 3 tipologie di giocatori (Blaszczynski 2002)
Il giocatore che non presenta particolari problematiche, con buone relazioni sociali, assume quello che viene definito comportamento condizionato: non è presente una storia famigliare con problematiche simili, ma a causa di false credenze, decisioni sbagliate, si lascia coinvolgere sempre di più nel gioco. In questi casi non è necessario un trattamento farmacologico ma sarà utile l’intervento dello psicologico che dopo un approfondimento diagnostico stabilirà successivamente la terapia più idonea che potrà tradursi o in un sostegno psicologico o in una psicoterapia individuale, familiare o di coppia.
Il giocatore emotivamente vulnerabile appartiene alla seconda tipologia: spesso è preda di momenti depressivi, di ansia, soprattutto sviluppata intorno alle condizioni di gioco, può fare abuso di alcool o di sostanze, non ha buoni rapporti con i famigliari, potrebbe utile una terapia farmacologica associata ad un intervento di psicoterapia.
Il giocatore che viene definito con impulsività antisociale ha invece una forte componente biologica, cioè un alto livello psicopatologia, una famiglia ostile e non supportante, sono inoltre sempre presenti altre patologie quali abuso di alcool e/o di sostanze, forte depressione, impulsività, ansia: In questi casi la terapia farmacologica è fondamentale, diviene parte imprescindibile dell’intervento, ma va tenuto sempre presente che è sempre indispensabile un adeguato sostegno educativo e psicologico.
“ è il desiderio intenso o irresistibile per la sostanza che può verificarsi in qualsiasi momento ma più probabilmente in un ambiente dove questa veniva usata in precedenza” (DSM V)
Rimane anche in caso di remissione dopo 12 mesi dopo l’estinzione del comportamento compulsivo.
Parallelismo con i fumatori chi smette dopo molti anni è ancora soggetto ad una ricaduta molto più di chi non ha mai fumato.
Non è la ricerca della sostanza, ma un’altra rappresentazione ma l’incapacità di aggiornare correttamente le informazioni che arrivano dalla propria condizione fisiologica, rimanda ad un funzionamento del sistema dopaminergico per dovuto ad un uso continuato del comportamento.
I fattori specifici (trigger) che attivano il craving possono essere di natura diversa come di tipo olfattivo (un odore particolare mi ricorda quella situazione…), sensoriale, ambientale; il supporto psicologico può aiutare a imparare a riconoscerli, a incasellare le proprie sensazioni, conoscere i propri stati emotivi per organizzare delle vie di fuga.
Le due domande semplici che secondo il Centro Psicologo Gioco d’Azzardo Patologico Desio il giocatore può farsi per capire se il gioco è diventato o sta diventando un problema sono queste:
Se la risposta è sì ad entrambe le domande allora sarà opportuno considerare seriamente l’eventualità di accedere a un consulto psicologico. Il Centro Psicologo Gioco d’azzardo Patologico Desio è a tua disposizione per ogni forma di aiuto.