5 consigli per migliorare il rapporto con il cibo | Psicologo Desio
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Migliorare il rapporto con il cibo

Migliorare il rapporto con il cibo.

Migliorare il rapporto con il cibo

Migliorare il rapporto con il cibo: 5 CONSIGLI PER GESTIRE emozioni, ansia e cibo.

Il rapporto con il cibo. L’esperienza di Sofia

A proposito di rapporto con il cibo voglio raccontarvi brevemente l’esperienza di Sofia, una giovane donna di 26 anni, brillante e determinata, ma che, nonostante le apparenze, nasconde un dolore profondo.
Fin dall’adolescenza  sviluppa un rapporto difficile con il cibo.
Quando le emozioni diventavano troppo intense e le sembravano impossibili da gestire, Sofia cercava conforto nel cibo, come fosse un rifugio sicuro. Ma subito dopo, quel sollievo si trasformava in un peso, facendola sentire travolta da un profondo senso di colpa.
Era un ciclo difficile da spezzare, in cui la paura e il bisogno di conforto si intrecciavano.

Sofia si svegliava spesso anche di notte con un senso di ansia e di bisogno, e senza rendersene conto, si ritrovava a mangiare di nascosto, cercando, nuovamente, conforto nel cibo.

Sentendosi in colpa per aver mangiato troppo la notte o in occasioni precedenti, cercava di compensare con restrizioni alimentari o saltando pasti. Ed ecco concretizzarsi il circolo vizioso, difficile da rompere, fatto di alternanza di momenti di controllo e rigidità a episodi di eccessi alimentari.
Le emozioni che reprimeva, la solitudine e lo stress, si trasformavano in fame. Ogni mattina, si svegliava con il senso di colpa e una profonda tristezza, ma non riusciva a spezzare quel ciclo.

La sua vita sembrava in equilibrio precario, e solo quando cominciò ad affrontare il suo disagio interiore e il suo rapporto con il cibo, riconoscendo che il problema non era solo nel cibo, si rese pienamente conto dello stato di cose. Il primo passo fu quello di rompere il silenzio, accettando di non poter risolvere tutto da sola e capì che era il momento di cercare aiuto. Questa è sempre una scelta di grande coraggio, perché implica l’apertura all’esterno, ad una guida professionale in grado di supportare, comprendere e proporre gli strumenti necessari per un cambiamento.

Il professionista può aiutare a identificare emozioni e pensieri che alimentano il ciclo di eccessi o restrizioni, fornendo strategie per gestire ansia, stress e bassa autostima, e migliorare il rapporto con il cibo.

Il percorso terapeutico, infatti, insegna a sviluppare un rapporto più sano con il cibo, migliorando il benessere emotivo e psicofisico e spezzando schemi radicati.

“Mangiare è una necessità, ma mangiare intelligentemente è un’arte.” – François de La Rochefoucauld

Il rapporto col cibo: qual è la relazione tra cibo e ansia?

Ti voglio parlare di un tema che riguarda molti di noi: il rapporto squilibrato con il cibo.
Ci sono emozioni forti, violente e spesso incontrollabili, tristezza, frustrazione, malumore, che sono spesso correlate al tuo rapporto col cibo.
Nei momenti in cui queste emozioni ti travolgono il cibo diventa uno strumento apparentemente efficace per tenerle a bada, magari per un breve lasso di tempo, ma è quello che basta!

Nella mia esperienza ho visto che il legame tra quello che mangiamo e l’ansia è spesso presente.

Un senso di frustrazione e di insoddisfazione ad esempio sono molle potenti che possono spingerti a mangiare nei momenti meno adatti, spesso cibi molto zuccherati o molto calorici, insomma il cibo si trasforma in un elemento consolatorio, un rifugio che ti permette di non considerare il problema a monte, magari un vuoto, una mancanza.
Mangiare ti appare sempre come un balsamo confortante, ma, e lo sappiamo bene, oltre ad essere una consolazione momentanea induce un senso di colpevolezza che non fa altro che renderti poi più triste e vittima di uno sconforto potente.

Vedi quindi che il cibo e l’ansia, la frustrazione, la confusione e insomma tutte le emozioni che ci attraversano sono connessi.

Però tutto ciò non è quasi mai chiaro e cercare alleggerimento nel cibo è la strada più breve, che evita però di affrontarla, mettendo in campo una risposta automatica ad una difficoltà di gestire sentimenti scomodi.

Il rapporto con il cibo: attive abitudini alimentari e fame nervosa

Che cos’è la fame nervosa?
Per fame nervosa si intende un impulso a mangiare senza che ci sia necessariamente una reale necessità fisica, ma la spinta deriva da emozioni come stress, ansia, rabbia o tristezza.

Spesso è correlata a situazioni difficili o momenti di forte tensione emotiva, dove il cibo diventa una sorta di consolazione momentanea o sfogo.

Come affrontare il cambiamento?

Quante volte vi siete posti l’obiettivo di perdere peso? Quante diete avete fatto?
A volte vi sarà successo di raccogliere tutte le vostre energie e la vostra forza di volontà e di riuscire nella grande impresa di perdere peso e ci siete riusciti!
Ma ahimè, risultato momentaneo, perché se si mantengono le stesse abitudini va da sé che in un lasso di tempo più o meno lungo la situazione tornerà quella di sempre.
E così, probabilmente, è successo molte volte.

Prendi in carico il segnale di allarme che ti da la tua bilancia, cioè il sintomo, ma trascuri le motivazioni, senza guardare dove si annidano le radici del tuo processo di aumento di peso.

La cosa veramente importante è riuscire a capire e in un secondo tempo a modificare i comportamenti che stanno alla base delle cattive abitudini alimentari.
Come abbiamo visto, se ci si concentra solo sul risultato l’obiettivo, per quanto raggiunto, sarà solo momentaneo.

In questo è importante l’aiuto di un professionista che ti conduca alla consapevolezza

Il problema non è esclusivamente dimagrire, ma piuttosto capire perché la bilancia è una nemica quasi sempre da evitare. Questo atteggiamento ci porterà, inevitabilmente, ad una situazione di delusione, di infelicità e di scoraggiamento, arrivando infine a non credere più nelle proprie possibilità e a rinunciare all’impresa.
Errore!
Spesso mi capita di dire alle persone che si rivolgono a me: “dimentichiamoci dell’obiettivo e concentriamoci su altro” perché per quanto possa sembrare un controsenso quasi sempre risulta la strada vincente.

Ecco 5 CONSIGLI per migliorare il rapporto con il cibo:

  1. Ascolta il tuo corpo: Abituati a capire la differenza tra fame fisica ed emotiva. Osservare i tuoi desideri in merito al cibo. Cosa li mette in moto? Desideri veramente ciò che vuoi mangiare? Mangia quando hai fame e fermati quando ti senti sazio.
  2. Pratica la consapevolezza: Mangia lentamente, assaporando ogni boccone, senza distrazioni come TV o telefono. Disinserisci il pilota automatico quando mangi. Chiediti se realmente desideri questo cibo nel tuo corpo.
  3. Non demonizzare il cibo: Evita di etichettare gli alimenti come “buoni” o “cattivi”. Fai la spesa consapevolmente. Programma questo momento in modo da avere il tempo per poter fare acquisti con calma. Evita di recarti al supermercato a stomaco vuoto. Leggi l’etichetta sulla confezione degli alimenti, prestando attenzione agli ingredienti, ai valori nutrizionali, ai grassi, al sale e agli zuccheri aggiunti.
  4. Gestisci le emozioni senza cibo: Trova strategie alternative per affrontare lo stress, la tristezza o la noia, come l’esercizio fisico, la meditazione o parlare con un amico.
  5. Sii gentile con te stesso: Accetta che occasionali indulgenze fanno parte di una vita sana e non lasciare che un pasto fuori dall’ordinario diventi motivo di senso di colpa.

Per questo viaggio verso una relazione sana con il cibo ci vuole pazienza, e spesso il supporto di un professionista può essere di grande aiuto per uscire da questi schemi autodistruttivi.

Affrontare le cause attraverso la consapevolezza emotiva, l’ascolto di sé e, talvolta, il supporto di un professionista può aiutare a rompere questo ciclo e creare un rapporto più sano con il cibo.

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